Si ha notizia di diverse pratiche di meditazione fin dai tempi più antichi. Nelle tarde Upanisad, (testi sacri indiani) si fa riferimento a diverse tecniche di meditazione tuttora in uso.
La meditazione è praticata in tutto il mondo a scopo religioso, spirituale e mistico, ma non solo: è infatti praticata da millenni anche a semplice scopo di benessere. In tempi molto recenti metodi di meditazione, vengono integrati nelle più moderne pratiche di fitness allo scopo di ottenere un migliore equilibrio tra salute del corpo e senso di più generale benessere e riduzione dello stress, una evoluzione dal mero scopo di “performance” ad una più soddisfacente cura di se stessi a 360°.
Infatti la meditazione è la pratica grazie alla quale si ristabilisce equilibrio ed unione tra corpo e mente, un senso di generale benessere, alleggerimento e connessione in senso lato “spirituale”. Non esiste UNA meditazione, ma molte pratiche possibili e non si tratta necessariamente di una pratica che debba avere a che fare con intenti trascendentali, mistici o religiosi. Infatti sebbene la meditazione sia una pratica che, secondo tecniche anche molto diverse, è contemplata in tutte le religioni, essa può ben dirsi a pieno titolo una tecnica di benessere libera da qualsiasi legame con la preghiera come tradizionalmente intesa nella nostra cultura continentale. Non bisogna essere monaci per meditare, nè bisogna immaginare che la meditazione sia solo quella degli immobili asceti silenziosi o intenti nella ripetizione di mantra: quella è una possibile meditazione, ma ve ne sono anche molte altre.
Lo yoga è ad esempio una forma di meditazione, dove lo stato meditativo è sia nell’esecuzione e tenuta delle asana in stato di consapevolezza del proprio corpo, sia nella condizione psicofisica che si può sperimentare a conclusione della sequenza di asana.

Le meditazioni attive introdotte da Osho Rajneesh fondendo diverse tecniche e tradizioni sono un altro ottimo esempio di meditazione laica particolarmente adatta alla vita odierna in cui la mente è in condizione di costante iperstimolazione e il corpo è sottoposto spesso a prolungati intorpidimenti, contratture o posture malsane.
Esistono poi forme di meditazione legate a tecniche della psicologia moderna, più sedentarie e in cui la meditazione stessa è più “intenzionale”: ci si concentra e si focalizza l’attenzione su determinate sensazioni o emozioni, come “oggetti di meditazione”.
Qualunque sia la tecnica utilizzata pare sia assodato l’apporto benefico di una pratica costante.
Studi scientifici in questo senso sono stati condotti da diverse decine di anni a questa parte ed i risultati dei vari esperimenti condotti, hanno sempre dato riscontro di sorprendente influenza su parametri biologici quali la produzione di ormoni che favoriscono sensazioni di benessere, miglioramenti dell’umore e riduzione dello stress, oltre che l’incremento delle difese immunitarie. Pare che proprio un recente studio scientifico americano pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, abbia dimostrato effetti rilevanti della meditazione secondo il metodo Integrative body-mind training (tecnica nata in Cina negli anni ’90) sul miglioramento della risposta immunitaria e perfino sull’attenuamento della depressione. Dai questionari sottoposti è anche emerso che la meditazione aveva abbassato i livelli di rabbia, ansia, depressione e fatica.
Secondo il dottor Yi-Yuan Tang, coordinatore della ricerca, i processi mentali, la consapevolezza e l’attenzione sarebbero pertanto aspetti della vita che possono essere esercitati, esattamente come i muscoli.
Non resta che provare!
Prima che una persona studi lo Zen, i monti sono monti e le acque sono acque; dopo una prima occhiata alla verità dello Zen, i monti non sono più monti e le acque non sono più acque. Dopo l’illuminazione, i monti tornano a essere monti e le acque a essere acque.
(Detto Zen)