L’inconscio collettivo di cui parlava Jung, il registro akashico della cultura esoterica, il Campo di Punto Zero: sono molteplici le teorie che studiosi di diversi campi, dalla psicologia alla fisica quantistica, hanno argomentato, sostenendo l’interconnessione di ogni elemento nell’universo.
Quanto succede ad un singolo elemento influenza e condiziona, attraverso questa rete di connessioni, ciò che avviene ad altri elementi anche lontani spazio-temporalmente tra loro.
Il biologo Lyall Watson, autore di “Lifetide” (la marea della vita), racconta di un esperimento effettuato dai primatologi giapponesi negli anni ’50 sulla scimmia giapponese Macaca Fuscata. In una delle colonie stanziate su un’isola, gli scienziati decisero di fornire alle scimmie delle patate dolci gettate sulla sabbia.
Le scimmie apprezzarono il gusto delle patate dolci crude, ma trovarono la sabbia sgradevole. Ad un certo punto un esemplare femmina che chiamarono Imo, scoprì che poteva risolvere il problema lavando le patate in un ruscello vicino. Invertendo la normale tendenza, questo primate insegnò il trucco appreso alla madre ed i suoi compagni di gioco fecero altrettanto, insegnando la stessa cosa alle loro madri.
Tra il 1952 e il 1958 tutte le giovani scimmie impararono a lavare le patate dolci dalla sabbia per renderle più appetibili.
Solo gli adulti che imitarono i loro bambini acquisirono il miglioramento, mentre altri adulti continuarono a mangiare le patate dolci sporche. Col passare del tempo Imo acquisì anche l’abitudine di lavare i tuberi in mare, dimostrando di apprezzare il miglior sapore che l’acqua salata conferiva al suo cibo e trasmettendo la nuova conquista, determinò una vera e propria nuova abitudine sociale nell’ambito dell’intera colonia. L’emulazione di una nuova abitudine migliorativa era avvenuta di scimmia in scimmia, fino ad interessare l’intera comunità dove la prima scimmia la introdusse e si diffuse anche presso colonie di primati distanti, perfino abitanti altre isole o la terraferma.
L’interpretazione data dallo studioso è che il raggiungimento di una certa massa critica (la “centesima” scimmia) di consapevolezza, può determinare un’acquisizione della medesima consapevolezza anche in altri individui ad un livello che prescinde la necessità di contatto e di emulazione. Si sostiene che la teoria della centesima scimmia venga ulteriormente avvalorata dagli studi Rupert Sheldrake sul cd campo morfogenetico. Queste teorie sembrano convergere nel dimostrare che un cambiamento sociale significativo possa essere determinato dall’acquisizione di nuovi modi di agire dei singoli individui, i quali, uno alla volta determinano il raggiungimento di una massa critica con potere di influenzare definitivamente l’evoluzione della specie in una certa direzione.